...potrete trovare qualcosa d'interessante. No, non è il nuovo calendario Max 2013, credo che quello ancora debba uscire. Mi riferivo a dei fumetti.
Il n°315 dell'Indagatore dell'incubo di Craven Road ci presenta per la prima volta uno Stano autore completo nelle vesti di, appunto, soggettista, sceneggiatore, disegnatore e copertinista. Purtroppo, quest'albo è la dimostrazione che quando uno vuole fare non sempre può fare. La storia è dotata di un corpus centrale buono e incalzante ma che viene eclissato da un inizio fiacco e una conclusione deludente. Non c'è una vera fine o uno di quegli spiegoni sclaviani che lasciano a bocca aperta anche i lettori veterani. Tutto sembra concludersi frettolosamente solo perché le pagine a disposizione sono finite. Molte cose sono lasciate in sospeso la trama stessa si colloca in un odio limbo che ti lascia una forte pulsione omicida nei confronti del supervisore dell'albo. Superfluo parlare dei disegni.
Le due note positive sono un discreto uso di Groucho, che alterna battute ignobili a freddure inglesi d.o.c., e un accenno di splatter, elemento ormai quasi del tutto assente nelle produzione recenti nonostante fosse, spesso, il collante tra il mistero e l'horror presente in ogni avventura dell'Old Boy.
Agli amanti del buon vecchio DyD dico: statene alla larga!
Anche la nuova miniserie in tre parti dell'Editoriale Aurea ci offre un autore completo: Giacomo Bevilacqua, già creatore di A Panda piace..., ormai diventato un brand. L'autore supera in maniera ottimale la sua prova personale passando dalle strisce comiche che l'hanno reso fortunato all'imbastitura di una storia in tre parti di stampo giallo/fantastico senza subire contraccolpi. Gli ottimi disegni risaltano molto di più rispetto alle brevi e minimali strisce del panda e ben caratterizzano i personaggi umani tanto quanto quelli mostruosi. Più che mostri, creature fantastiche e mitologiche albergano nella mente di Luna, la protagonista, e interagiscono con le ogni qualvolta ella s'addormenta. I mostri, quelli veri, si trovano al di fuori, nel mondo reale, e uno di loro, un serial killer particolarmente legato alla mitologia greca conosce molte cose della nostra protagonista compreso l'onirico segreto. Inutile dire che Luna si troverà invischiata in una caccia all'assassino con numerosi colpi di scena e momenti carichi di tensione già in questo primo numero! Peccato che i 10 centesimi in più rispetto ad un numero di DyD non siano giustificati né dal numero di pagine (inferiori rispetto ad un mensile Bonelli) né dalla qualità dell'edizione (a momenti, credevo mi si sbriciolasse tra le mani).
Breve nota: Bevilacqua aveva già avuto a che fare con un fumetto diverso da A Panda piace... e con protagonisti le gotiche creture della notte. Peccato che Homo Homini Lupus (disegni di Bevilacqua per la sceneggiatura di Giulio Gualtieri della Villain Comics)
No, Paola Barbato non è un'autrice completa. L'incarnazione cartacea di quello che è nato come un manga shojo italiano gratuito online (qui il sito) ci offre una sceneggiatura molto più curata, dettagliata e matura e dei sublimi disegni dal tratto realistico di artisti professionisti
Martina Ferrari è una ragazza (bimba, per la madre) di 19 anni eccessivamente viziata, senza sogni, senza aspirazioni né una vita sociale attiva, capace di fare shopping e null'altro. Il padre, esasperato, tenta un bluff con ultimatum: o si da una regolata o la caccerà di casa dandole giusto un 20000 euro per sopravvivere da sola. Inaspettatamente, Martina prende i soldi e va via lasciando non solo casa sua ma la sua città, Brescia, per trasferirsi in quella che ci viene presentata quasi come la Grande Mela e che, però, in realtà, non è nient'altro se non Milano. Qui, nella città della seconda squadra di calcio più odiata d'Italia, Martina inizierà una nuova vita, anzi, inizierà una vera vita nonostante le numerose difficoltà dovute alla sua inettitudine.
Ah, i magnifici disegni sono di Walter Trono mentre la bellissima copertina è di Andrea Meloni.
In chiusura, ricordo che, sempre per l'Editoriale Aurea, sabato scorso, è uscito il primo numero di un nuovo settimanale di satira: il Ruvido. Sconsigliato vivamente. Se volete leggere satira politica e non, meglio andare su un più classico (il nuovo) MALE con uno dei miei vignettisti preferiti che risponde al nome di Giuseppe Del Buono.
Buona passeggiata in edicola.
MMS